Benessere

Disbiosi intestinale: la morte comincia nel colon

“Nella lista degli argomenti di conversazione lo stato del nostro intestino è probabilmente all’ultimo posto. Guardiamo in faccia la realtà: la sindrome da intestino irritabile, la stitichezza, i gas, la diverticolite e il cancro al colon non sono argomenti dei quali parliamo volentieri. Tuttavia, come dice il vecchio proverbio: la morte comincia nel colon. Non ci credete? Chiedete ad un qualsiasi anatomo-patologo. Le autopsie dimostrano che in genere il colon è ostruito per l’80% da materiali di scarto.” – National Geographic, maggio 2006. 

La citazione dimostra che neppure nel nostro mondo sviluppato e civilizzato è educato parlare dell’intestino e dei  segreti più oscuri che riguardano la disintossicazione e la pulizia del colon.

Fonte delle innumerevoli patologie che colpiscono l’intestino è la disbiosi.

Si tratta di un’alterazione della microflora batterica intestinale, classificata in disbiosi fermentativa e putrefattiva, che produce un insieme di sintomi e disturbi che possono degenerare interessando anche altri organi. Nei casi più seri la condizione descritta può portare a patologie anche molto serie; queste sono dovute alle ingenti quantità di materiale di scarto non correttamente smaltito e interessato da veri e propri processi di putrefazione.

Quali sono le cause?

Lo squilibrio descritto può avere origine da cause molto diverse. Disturbi alimentari provocati da un elevato consumo di proteine animali e zuccheri semplici, stress, eccessiva assunzione di farmaci. Le alterazioni nella concentrazione batterica intestinale provocano l’insorgere o il peggiorare di vari disturbi; da un semplice gonfiore addominale, emicranie occasionali e riflusso gastroesofageo, a problemi di maggiore portata, come stipsi cronica, malattie infiammatorie intestinali o artrite reumatoide.

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Col passare degli anni il problema si aggrava. Non solo la salute generale dell’individuo si indebolisce, ma si accelera l’invecchiamento; l’intestino si infiamma e non assorbe adeguatamente i nutrienti. Questo porta a un importante scadimento nutrizionale a cui si aggiunge un affaticamento generalizzato, allergie e sintomi patologici in altri organi. A volte il quadro può degenerare in problemi come l’artrite o la fibromialgia.

Negli uomini, la disbiosi intestinale provoca infiammazioni alla prostata e alla vescica e in certi casi impotenza; nelle donne porta secrezione vaginale, perdita della libido, candida, dolori nell’attività sessuale. Le persone affette da questo disturbo tendono a non digerire bene e si ammalano facilmente. Si sentono spesso stanche e prive di energia, soffrono di stitichezza alternata ad episodi di diarrea, meteorismo o aerofagia.

I rimedi: dieta e cure

Nei casi più lievi la disbiosi può essere curata correggendo le abitudini alimentari; nei casi più importanti è necessario ricorrere ad integratori specifici o ad antibiotici. La terapia indicata per curare questo disturbo permette di ripristinare la flora batterica e l’integrità funzionale dell’intestino.

Il medico valuterà la cura più indicata in base alle specifiche esigenze del paziente. In genere si sceglie una terapia antibiotica o l’assunzione di probiotici e fermenti lattici mirati. I probiotici da assumere possono essere molteplici; ricordiamo quelli a base di Lactobacillus Acidophilus, di Bifidobacter Bifidum o ad ampio spettro. Una terapia mirata dura circa tre mesi e richiede quasi sempre l’integrazione con enzimi digestivi.

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Segnaliamo per la sua efficacia un protocollo in tre fasi, ciascuna di una settimana, che prevede l’integrazione di fermenti lattici di straordinaria potenza: Enterelle, Bifiselle e Ramnoselle. Come sempre è consigliabile chiedere parere al proprio medico di fiducia. Anche l’idrocolonterapia, cioè il lavaggio profondo del colon che rimuove le feci stagnanti, può essere utile per curare un intestino affetto da disbiosi.

Anche l’alimentazione ha un ruolo importante nella cura del disturbo e può essere orientata a non sovraccaricare l’intestino. I dietologi consigliano di mangiare poco e spesso, evitando cibi grassi o con molti conservanti. Vanno preferite la frutta e la verdura sia cotta che cruda e si deve bere molto. Al bando le bevande alcoliche o eccitanti.

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