Questa estate andremo al mare: ecco cosa dovremo aspettarci
Una delle domande che gli Italiani si pongono più spesso in questo periodo è senz’altro quando potremo uscire di casa e quanto durerà ancora la quarantena che da oltre un mese ci costringe a casa. E sempre più incalzanti sono i dubbi sulle nostre vacanze in tempi di Coronavirus; questa estate andremo al mare? E a quali condizioni?
Sappiamo già per certo che la ripresa delle attività sarà graduale e altrettanto certamente il periodo di mezzo ci vedrà tutti muniti di guanti e mascherina antivirus obbligatori. Il dubbio è legittimo: di fronte a tante e tali restrizioni avremo ben poche probabilità di concederci una vacanza rilassante. Ma quel che è certo è che se saremo ancora alle prese con la curva dei contagi del Coronavirus dovremo rimodulare i nostri spazi, le nostre vite… le nostre spiagge.
Questa estate andremo al mare? Si, ma a distanza
Ipotizziamo che prima dell’estate saremo fuori dalle nostre abitazioni. Vi siete chiesti che forma assumeranno le nostre spiagge? Arrivano le proposte per permettere una possibile soluzione di compromesso. Tre metri di distanza tra gli ombrelloni, barriere di plexiglass e accessi scaglionati ai locali comuni.
Sono queste le prime indicazioni che stanno facendo il giro del web in poche ore e già sollevano polemiche di ogni tipo. I primi progetti che vedono impegnate le associazioni balneari lasciano intravedere una architettura delle spiagge ai limiti della realtà. Come ai limità della realtà è, del resto, l’intero scenario che da mesi siamo costretti a subire.
Ma le novità non finiscono qui. Oltre a sdraio e ombrelloni isolati, saranno innumerevoli le prescrizioni da seguire per l’accesso alle spiagge italiane. Saranno comunque necessarie le mascherine, le prenotazioni obbligatorie e l’accesso agli stabilimenti balneari avrà una regolamentazione serrata nei minimi dettagli.
Non sappiamo ancora dire se il nuovo assetto che assumeranno le spiagge sarà quello che sta circolando sul web. Quel che è certo è che anche il sottosegretario al Mibact con delega al turismo, Lorenza Bonaccorsi, ha chiarito a Rainews che questa estate andremo al mare. “Ci stiamo lavorando – ha affermato Bonaccorsi – dal punto di vista degli atti amministrativi necessari per gli stabilimenti, immaginando una serie di normative prese con il comitato tecnico scientifico, che contemplano l’ipotesi di un distanziamento”.
Le misure su cui si sta lavorando sono volte a favorire un turismo di prossimità, tale cioè da favorire lo sviluppo turistico di borghi limitrofi rispetto alle “classiche” aree affollate. Si parla anche già di una “fase tre” per rilanciare gastronomia e cultura all’insegna della ripresa economica.
Insomma, anche in spiaggia distanziamento sarà la parola d’ordine. Al momento le proposte di circoscrivere le aree destinate agli ombrelloni sono solo progettuali e derivano dagli studi di società come la “Nuova Neon 2” del modenese che ha iniziato a distribuire i box in plexiglass agli stabilimenti balneari. La soluzione proposta contempla box in plexiglass con lati di 4,5 metri e un accesso largo un metro e mezzo.
Non si sa ancora quali saranno i costi per questa nuova razionalizzazione delle spiagge; tuttavia non è da escludere che siano veramente adottate queste tipologie di soluzione, non fosse altro che la proposta in Romagna sembra sortire un certo successo.
Oggi, comunque, ogni ipotesi è prematura. In realtà ancora nessuno sa dire con certezza se gli operatori turistici potranno riaprire o se, invece, ci sarà ancora da attendere e quanto. Insomma, chi vivrà vedrà.
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